“Prima si sguazza nell’ombra, in barba al principio di trasparenza; subito dopo, appena si sente ‘aria’ di controlli, torna l’ordine, messo in fretta e furia. È successo, a seguito di una mia recente interrogazione, anche per gli Aeroporti di Puglia ed oggi la Corte dei Conti dà credito a quanto ho più volte denunciato, ovvero la mancata pubblicazione sul web degli incarichi di consulenza e collaborazione della Regione Puglia”.

Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Marmo. “Abbiamo notizie, infatti –aggiunge- che i giudici contabili stiano perfezionando la bozza del giudizio di parificazione del rendiconto della Puglia per il 2014, un documento che sigilla i bilanci, consentendo al Consiglio regionale di esercitare le sue funzioni di controllo della spesa da parte della Giunta. Tra le criticità rilevate nel documento, spicca la mancata pubblicità degli incarichi esterni, una giungla in salsa Pd-Sel in cui è davvero difficile districarsi.

Nel 2014, secondo la Corte, la Regione ha speso 257.732 euro per le consulenze. E, come sempre, anche la Corte sottolinea che sul sito web della Puglia sia pubblicato, per l’anno 2014 e nella sezione relativa agli ‘incarichi di consulenza’, solo un incarico per una verifica tecnica dell’importo di 3.850 euro. Come per magia, nella Puglia di Emiliano e Vendola (oggi come ieri), deve essere accorso qualcuno negli ultimi giorni a sanare la falla, magari dopo che si è sparsa la voce delle attività della Corte... E così, improvvisamente, sul sito della Puglia sono pubblicate decine di incarichi e tutto risulta in ordine.

Non è finita qui. Ci sarebbe anche una probabile irregolarità nell’inserimento nel bilancio di un’anticipazione di liquidità ottenuta dal Mef di 318 milioni di euro. Sotto la lente della Corte, la contabilizzazione della somma da parte della Puglia come se fosse un mutuo nel bilancio di previsione 2014, così non rispettando la volontà del legislatore nazionale.

L’iter corretto sarebbe stato quello, invece, di costituire un fondo di riserva (invito peraltro rivolto alla Regione nel documento, in vista del bilancio di previsione 2015), anche se appare alquanto stramba la prescrizione di accantonare una somma pari a quella ricevuta per effettuare pagamenti “non per nuova spesa”. Tanto vale non riceverli! Sono alcuni dei capolavori della sinistra al comando che noi abbiamo sempre denunciato e che -conclude Marmo- oggi pare ricevano la bocciatura parziale anche della Corte dei Conti".