“Il sì del Ministero dell'Ambiente alle trivelle tra Mola e Fasano: una clamorosa autorete del Governo”: il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna non ha esitato a segnalarlo allo stesso primo ministro Renzi, in una nota urgente a Palazzo Chigi.

La compatibilità ambientale concessa a tre richieste della Northern Petroleum, per ricerche di idrocarburi nei fondali, continua a destare preoccupazione, alla quale si aggiunge “la sorpresa, per una decisione autolesionistica”. Non solo si consente l’uso di una tecnica invasiva e pressochè fuorilegge come l’airgun, fa notare Introna, ma si rischia di svendere un’ampia area marina di grande pregio paesaggistico e turistico.

“Tra le località minacciate c’è Polignano a Mare, una delle perle dell’Adriatico, Bandiera Blu, premiata solo cinque giorni fa con 5 Vele da Legambiente ed entrata nella hit internazionale delle spiagge più belle. “È controproducente ed autolesionistico che mentre i mari pugliesi conquistano le borse turistiche mondiali, il Governo nazionale consenta di sfregiare una delle bellezze italiane: autorizzare le prospezioni sismiche ha tutto per trasformarsi in un clamoroso autogol”, scrive Introna a Renzi, sollecitando una disciplina specifica che tenga conto della minaccia al nostro mare e alla filiera economica tradizionale, tra turismo, pesca e nautica.

Le autorità locali hanno inoltre diritto ad essere coinvolte in una valutazione attenta del rapporto costi-benefici di progetti così impattanti. “Appoggio incondizionatamente la protesta dell’Amministrazione polignanese – dichiara il presidente del Consiglio regionale - contro iniziative che mettono a repentaglio un ambiente unico, fonte di reddito per l'economia locale e fiore all'occhiello del turismo regionale”.

Ma il Governo nazionale “non può svendere senza rimorso una delle industrie più ecosostenibili, fiorenti e suscettibili di sviluppo pulito come il turismo, che vede la Puglia imporsi sempre più sui mercati internazionali”, per questo Introna rinnova al premier la richiesta di un confronto con gli Enti Locali, “per valutare cosa sia opportuno e cosa contrasti invece con le vocazioni di un Paese che dovrebbe fare della sua ‘Bellezza’ una delle risorse più importanti”.

Facendosi ancora una volta portavoce delle preoccupazioni delle comunità pugliesi, delle Associazioni e del movimento contro le trivelle, il presidente Introna rivolge “un nuovo appello al dialogo, rimasto finora disatteso, ma le proteste dei cittadini non possono essere accantonate con fastidio, in democrazia questo non è possibile. Acconsenta, perciò – chiede a Renzi - all’ascolto delle voci istituzionali e delle piazze pugliesi, Premier Renzi.

La nostra difesa dell’Adriatico e dello Ionio non è un capriccio. È una ragione di vita e può essere una risorsa di crescita e di sviluppo”.